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Codice di Tutela dei Cavalli

10/3/2015 10:50:10 - Dressage
Dressage
Le regole da rispettare in vigore a livello internazionale

E’ stato pubblicato dal Ministero della Salute ed introduce importanti differenze e punti fermi nella gestione e nell’impiego dei cavalli.  Verrà pubblicato sul sito della FISE ed è opportuno che tutti i tesserati ne prendano approfondita conoscenza ad evitare di essere denunciati per maltrattamento.  Poiché sono norme di carattere generale si applicano dovunque e non soltanto durante le competizioni.  Si inizia con il prescrivere che l’operato di chi opera con i cavalli deve essere orientato allo sviluppo dell’eccellenza delle attività e delle professionalità coinvolte, anche attraverso il parametro essenziale della tutela del benessere dei cavalli.  E’ un principio importante perché fissa in modo inequivocabile la coincidenza tra addestramento corretto e benessere;  stabilisce inoltre che, da domani, l’addestramento corretto è un obbligo per tutti coloro che intendono utilizzare un cavallo per un’attività sportiva.  Si precisa che la doma e l’addestramento devono avvenire nel rispetto delle esigenze fisiologiche ed etologiche del cavallo e tenendo conto della teoria dell’apprendimento(ripresa dal tecnico australiano A. Mac Lean). Vieta l’uso di bardature e finimenti tali da causare lesioni o sofferenze all’animale.  A questo proposito è bene ricordare che una commissione FEI costituita dai maggiori veterinari ed osteopati del mondo, ha stabilito che il “tenere” l’incollatura del cavallo in una posizione fissa per più di dieci minuti,  può provocare gravi lesioni muscolari:  a maggior ragione una posizione costrittiva ed etologicamente incompatibile.  La teoria dell’apprendimento è quindi parte integrante di questo codice.  Fissa, in modo moderno ed in linea con le conoscenze attuali più approfondite i principi (otto)  che devono regolare il rapporto tra il cavaliere ed il proprio cavallo.  Sorvolo sui primi sette perché sono di difficile controllo e quindi non credo che possano incidere, concretamente, sulle  modalità dell’addestramento. Mi soffermo invece  sull’ottavo perché è rilevante: purtroppo è stato tradotto, tecnicamente, in modo poco appropriato dall’inglese.   Confonde infatti la decontrazione con il rilassamento che è tutt’altra cosa:  il cavallo dovrebbe lavorare in decontrazione ma non può lavorare in rilassamento perché questo definisce lo stato di non lavoro.  Stabilisce comunque che la decontrazione rappresenta una priorità come ben prevedono i moderni principi della fisiologia.  Vieta quindi il lavoro in una situazione di conflitto (difese) e prescrive che tutte le bardature di contenimento (capezzine, redini ausiliarie, longine…) siano tenute sufficientemente lente in modo che i comportamenti di conflitto(difese) espressi dal cavallo possano essere palesi e gestiti non appena appaiono.  Questa norma ha un effetto rilevante perché, di fatto, vieta l’uso di capezzine strette(ci devono passare almeno due dita),  di redini ausiliarie (di ritorno, gogue…) tenute tese( anche in modo non costrittivo),  di longine  che fanno leva da qualche parte (doppie redini appoggiate sulla coscia esterna del cavallo).  Essa è pienamente giustificata perché le difese si manifestano nella bocca del cavallo ed il cavaliere deve avere con essa un contatto diretto per poterle percepire  e non falsato da bardature ausiliarie che hanno un effetto di leva.  Il Codice termina con la prescrizione:” Chiunque sia a conoscenza di maltrattamenti o comportamenti che ledano la dignità dei cavalli deve provvedere tempestivamente a darne tempestiva segnalazione al personale preposto ed alle autorità competenti”.   Questo significa che, da oggi, gli ufficiali di gara preposti al controllo non potranno più sottrarsi alla denuncia delle violazioni che vengono portate alla loro attenzione. 
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