News

Addio a Piero D'Inzeo

13/2/2014 23:50:00 - Salto ad Ostacoli

Ci lascia l'olimpionico, cavaliere, uomo di cavalli e amico dell'Umbria



L’equitazione italiana è ancora una volta a lutto per la scomparsa di uno dei suoi più grandi Campioni. Si è spento oggi, giovedì 13 febbraio, all’età di 90 anni (ne avrebbe compiuti 91 il prossimo 4 marzo) il Generale dell’Esercito Italiano Piero D’Inzeo. La scomparsa di Piero arriva a qualche mese dalla dipartita del fratello minore Raimondo, Generale di Divisione dell’Arma dei Carabinieri, scomparso all’età di 88 anni il 15 novembre scorso. Piero e Raimondo D’Inzeo hanno rappresentato gli idoli degli sport equestri azzurra. Nato a Roma il 4 marzo 1923, ufficiale di cavalleria Piero, insieme al fratello Raimondo ha costituito la coppia dei “fratelli invincibili dell’equitazione italiana”. I fratelli D’Inzeo hanno rappresentato per decenni le colonne portanti dell’equitazione italiana e le loro gesta agonistiche hanno contribuito alla crescita di un movimento, che li ha sempre osannati e continuerà a ricordarli con grande rispetto. Nessuno ha vinto più di loro e se il curriculum di Raimondo è stato davvero invidiabile, quello di Piero non è stato certamente da meno. Otto partecipazioni ai Giochi Olimpici nella disciplina del salto ostacoli, sei medaglie a cinque cerchi. La bacheca di Piero D’inzeo sfoggia un bronzo individuale e un argento a squadre ai Giochi di Stoccolma nel 1956 in sella a Uruguay (I giochi equestri in quell’anno non si disputarono a Melbourne), un argento individuale e un bronzo a squadre alle Olimpiadi di Roma nel 1960 (The Rock), (in quella occasione il fratello Raimondo mise al collo l’oro), e poi ancora un bronzo a squadre a Tokyo nel 1964 (Sunbeam) e uno a Monaco nel 1972. Anche a livello continentale Piero D’Inzeo era sempre riuscito a dire la sua. Nel 1959 ha vinto, infatti, la medaglia più preziosa ai Campionati Europei di Parigi (Uruguay), cui devono aggiungersi le altre tre medaglie continentali d’argento individuali nelle edizioni di Aachen nel 1958 (Uruguay) e nel 1961 (Pioneer) e di Londra nel 1962 (The Rock). La camera ardente sarà allestita, su disposizione del Presidente del CONI Giovanni Malagò, al Salone d'Onore del CONI, così come avvenuto per il fratello Raimondo.

Condividi su: 

Il Co.Re. Comunica

Vedi tutte»