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11/11/2012 - Rolex Fei World Cup Verona a Sergio Alvarez Moya

Jumping Verona con l'Italiano Luca Maria Moneta secondo. I commenti di Scaccabarozzi


Si è chiusa con un Gran Premio di altissimo livello tecnico e spettacolare la dodicesima edizione di Jumping Verona, l’unica tappa italiana del più importante circuito internazionale indoor: la Rolex FEI World Cup™.  Quaranta binomi hanno affrontato il percorso base, 13 ostacoli per 16 salti, presentato dal course designer svizzero Rolf Luedi. A chiudere senza penalità il primo giro sono stati solo dodici cavalieri. Tra loro due azzurri: l’amazzone Lucia Vizzini e il cavaliere Luca Moneta. Mentre la Vizzini, terza a scendere in campo in barrage incorre in 12 penalità in sella alla sua Loro Piana Quinta Roo, il cavaliere lombardo chiude senza penalità e con l’ottimo tempo di 45.63. Prestazione in grado di reggere l’assalto anche di tutti gli altri cavalieri arrivati alla fase decisiva, eccetto quello del binomio spagnolo Sergio Alvarez Moya/Zipper, penultimi al via. Moya chiude senza penalità, ma ferma il cronometro su 43.20. Risultato con cui ha portato a casa la vittoria e consolidato il suo primato in classifica di World Cup (58 punti), garantendosi fin da ora l’accesso alla finale del circuito in aprile a Göteborg. Terza piazza per la svedese Malin Baryard- Jhonsson, anche lei con un netto (46,63) su H&M Tornesch. Quarto il britannico Robert Smith con Voila (0/46,91), quinta la tedesca Meredith Michaels–Beerbaum in sella a Bella Donna (0/52,10). E basta scorrere i nomi dei cavalieri piazzatisi dal sesto al nono posto della classifica finale, per comprendere livello e difficoltà del Gran Premio. Nell’ordine Marcus Ehning (GER), Christian Ahlmann (GER), Michael Whitaker (GBR) e Kevin Staut (FRA). Moya ha condotto in gara un cavallo molto giovane, otto anni: “Lo monto solo da marzo e ho già fatto una bella vittoria a Madrid, ma è un soggetto con molto sangue e acquistare un buon affiatamento non è facile. Dedico questa vittoria a Hickstead e al suo cavaliere Eric Lamaze”. Grandissima emozione per Luca Moneta: “Sono entrato al barrage per dare il tutto per tutto. Neptune non è un cavallo facile, ma in questi giorni per la prima volta l’ho sentito finalmente in sintonia Il mio sogno è arrivare insieme a lui alle Olimpiadi brasiliane”.

 

Concorso positivo, quindi, per l’equitazione italiana. Lo spiega lo chef d’equipe azzurro Stefano Scaccabarozzi: “A Verona non ci sono state solo la vittoria di Juan Carlos Garcia, il secondo posto in GP di Moneta e l’ingresso in barrage di Lucia Vizzini. Si sono comportati bene in tanti. Giovani come Simone Coata o campioni come Gianni Govoni hanno offerto un ottimo rendimento”. Insomma, un risultato di gruppo. Anche il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, al termine della premiazione presenta dati importanti. “I visitatori sono stati più di 156 mila, provenienti da 75 Paesi, 12.500 gli spettatori di Jumping Verona”. I numeri di un nuovo successo.