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10/03/2013 - Buon Compleanno Generale D'Inzeo

Festeggiati a La Farnesina i 90 anni di Piero D'Inzeo


POSTI IN PIEDI, in tutti i sensi, questa mattina alla festa organizzata dalla Società Ippica Romana per i 90 anni di Piero D’Inzeo, giustamente ritenuto uno dei più grandi cavalieri di salto ostacoli nella storia dell’equitazione mondiale. A  volontà le televisioni capeggiate dalla Rai per il servizio di Claudio Icardi, fotografi, giornalisti, cavalieri militanti e… in pensione, allievi di ieri e di oggi, semplici appassionati amanti del cavallo in tutte le sue espressioni.
“Questa è la casa della famiglia D’Inzeo” ha detto il presidente della SIR prof. Salvatore Agnes, nella vita chirurgo. La Società Ippica Romana, per chi non lo sapesse, è tra più prestigiosi circoli ippici italiani e nell’ambiente degli sport equestri è universalmente nota come la Farnesina, così come il Ministero degli Esteri. A Carlo Costante D’Inzeo è intitolato il campo ostacoli. Fu lui a mettere in sella i due figli, Piero e Raimondo, alla Farnesina, dove era istruttore e dove i ragazzi arrivavano a piedi dalla loro casa di Via Ottaviano (più o meno all’altezza di San Pietro, una bella camminata!). L’umorismo non ha fatto mai difetto ai due fratelli d’oro. “Allora ero più bravo io” ha detto Piero. ”E’ arrivato primo anche stavolta” ha ribattuto Raimondo, alludendo al fatto di essere di due anni più giovane.
In prima linea tra i Vip Franco Chimenti vicepresidente vicario del CONI, Franco Carraro presidente della Fondazione Giulio Onesti  e membro italiano del CIO e Alessandro Cochi delegato allo sport del Comune di Roma. Cartellino rosso (a voler essere buoni) per Antonella Dallari. Mancava alla celebrazione di uno dei suoi idoli il presidente della Federazione Italiana Sport Equestri, rappresentata da Giuseppe Brunetti presidente della FISE Lazio e da Alessandro Barbera segretario generale della FISE nazionale. Maestro di cerimonie Tiberio Timperi, tra le gente anche Gigi Marzullo.
Piero, in pensione con il grado di generale, fin dall’inizio è stato ufficiale dei Lancieri di Montebello e ha comandato, tra l’altro, la Scuola Militare di Equitazione. Toccante ma senza retorica la cerimonia con cui i Lancieri hanno festeggiato il loro generale. Dopo l’inno nazionale e l’alzabandiera, i cavalieri comandati  dal cap. Paolo Mezzanotte hanno dato vita ad un excursus storico con le uniformi d’epoca: la ripresa di Alta Scuola di dressage, il ricordo di Federigo Caprilli con il salto della sedia, della bicicletta e della tavola da osteria, il salto del rombo formato con le lance di quattro cavalieri.
Inevitabili gli amarcord. Su tutti il miracolo compiuto da Piero nella finale individuale delle Olimpiadi di Roma nel ’60: riuscì a evitare la caduta di The Rock e ciò gli permise di conquistare la medaglia d’argento alle spalle di Raimondo. L’immagine dell’abbraccio dei due fratelli sul podio ha fatto il giro del mondo ed è un’icona che il tempo non potrà mai deteriorare.
Al coro “tanti auguri a te” e “hip hip hurrà” un brivido di commozione e poi la consegna dei regali: semplice, bellissima e graditissima la foto di Piero in sella da ragazzetto. Un augurio per lo sport italiano e per  l’equitazione ha chiuso l’omaggio a un autentico Campione, in campo e nella vita.

 

Fonte:Cavallo2000