News

Via Lattea agli studi all'Università di Perugia

23/10/2014 11:24:58 - C. Country - S. Cross e Corse
C. Country - S. Cross e Corse
Il Centro di Studio del Cavallo Sportivo studia la cavalla albina

Il Centro di Studio del Cavallo Sportivo (CSCS) ha sede presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università degli Studi di Perugia. Sin dalla sua costituzione, avvenuta nel 1992, il Centro si è interessato di miglioramento genetico delle popolazioni equine di interesse nazionale (Maremmano, Sella Italiano, Trottatore Italiano e Purosangue Inglese) dando importanza anche all'aspetto sanitario, fondamentale nelle valutazioni dei soggetti atleti. Sono stati presi in considerazione gli aspetti relativi a



  • Valutazione delle prove per la selezione degli stalloni e fattrici Maremmani (Performance test) e indici morfologici.



  • Valutazione radiografica della osteocondrosi e stima dell'ereditabilità nel Maremmano

  • Studio delle valutazioni genetiche per il Sella Italiano (Performance Test).

  • Indici genetici sperimentali per il Purosangue Inglese e Sella Italiano.



  • Individuazione e localizzazione nei cromosomi di nuovi geni del cavallo inseriti nelle principali banche dati mondiali.

  • Effetto dell'esercizio fisico sui livelli di omocisteina nel plasma e definizione dei limiti di riferimento nel cavallo.

  • Eziopatogenesi delle sindromi da scarso rendimento del cavallo sportivo con particolare riferimento all'apparato respiratorio e cardio-circolatorio.

  • Studio dell'espressione genica in cavalli sottoposti a stress per il monitoraggio del benessere animale.

  • Indici genetici sperimentali per il Trottatore Italiano.

  • Costituzione della Banca del DNA e determinazione genetica del mantello dei riproduttori (maschi e femmine) del cavallo Maremmano.



  • Individuazione di marker per patologie a predisposizione genetica


Ci si è avvalsi della professionalità acquisita per studiare adeguatamente la puledra bianca di nome Via Lattea nata nell’allevamento di Carfagna ad Assisi, caso raro ed unico nella razza del Trottatore Italiano. I cavalli bianchi nascono, raramente, in tutte le razze ma, per i Trottatori a livello internazionale, sono riportati solo due casi nello Standardbred: una femmina nata nel 1998 in Ontario (Canada) ed un maschio nato il 6 maggio 2012 nel New Jersey (USA).


La definizione di bianco, nel cavallo, è molto spesso utilizzata in maniera errata in quanto, nella stragrande maggioranza dei casi, viene comunemente definito bianco un cavallo che in realtà è grigio. La confusione nasce dal fatto che spesso si focalizza l’attenzione solo sulla presenza di peli bianchi diffusamente distribuiti sull’animale: ciò è fortemente limitativo e fuorviante. Alcuni cavalli infatti nascono con uno dei mantelli base (morello, baio e sauro) poi, in presenza di un particolare gene (grigio) e con il passare del tempo, presentano peli bianchi che partono dalla testa fino a ricoprire tutto il corpo. La pelle è e rimane sempre fortemente pigmentata (nera). Il cavallo bianco invece nasce con cute depigmentata (rosa), pelo bianco ed occhi chiari (azzurri o nocciola).


Dal punto di vista del determinismo genetico il bianco dipende dalla presenza di uno dei seguenti geni: gene cream (MATP) e gene dell’estensione di pezzatura (KIT) con le relative mutazioni. Il MATP è presente in soggetti che nascono da precisi accoppiamenti fra cavalli da sella di linee americane ed è ad eredità recessiva. I nati presentano occhi di colore azzurro.


Il KIT è un gene molto interessante che presenta un elevato numero di mutazioni responsabili, a loro volta, di bianchi geneticamente diversi ma fenotipicamente identici. I nati presentano, in prevalenza, occhi scuri. Da notare che alcune di queste mutazioni sono legate a letalità.


Nel nostro caso il gene candidato ad essere il responsabile del colore del mantello è il KIT. I ricercatori del Centro di Studio del Cavallo Sportivo del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Perugia stanno testando le diverse mutazioni utilizzando le innovative tecniche molecolari che richiedono la massima precisione ed attenzione e comportano quindi tempi piuttosto lunghi di analisi.


Ci si augura che , grazie a questo evento speciale, che ha destato l’interesse dei media a livello nazionale e non, possano essere affrontate e risolte anche tutte quelle problematiche mai risolte che negli ultimi anni hanno portato il settore sull’orlo del baratro.

Condividi su: 

Il Co.Re. Comunica

Vedi tutte»